Il marito invisibile di Edoardo Erba è una commedia che sperimenta e incuriosisce lo spettatore.
Ognuno di noi ha un’amica o un amico a cui riesce a raccontare tutto, un rapporto speciale che permette di abolire qualsiasi barriera mentale. È da questo forte legame tra Fiamma (Maria Amelia Monti) e Lorella (Marina Massironi) che prende il via la commedia “Il marito invisibile” di Edoardo Erba, secondo appuntamento della settima stagione teatrale del Cineteatro “Eduardo De Filippo” di Agropoli, andato in scena Mercoledì 14 Dicembre.
La commedia ha inizio con le due donne, sedute al PC, nelle loro rispettive case, pronte a collegarsi per la consueta videochat, in cui entrambe possono sfogarsi sulle loro vite. Alla tradizionale scenografia teatrale si aggiunge la presenza di due schermi da cui il pubblico può seguire gli spostamenti delle due attrici come se fosse a casa propria. Dopo le azioni di rito per stabilire la connessione, inizia la videocall tra le due amiche. Fiamma è apparentemente la più forte tra le due. Lorella sembra, invece, in balia della propria solitudine. Tra battute e aneddoti divertenti, scopriamo che Lorella ha trovato finalmente l’uomo giusto: un marito invisibile. Fiamma stenta a crederci, le chiede se ha smesso di prendere gli psicofarmaci, ha con Lorella quella schiettezza che solo le vere amiche possono avere. Di sicuro è davvero preoccupata per lei. Lorella cerca di convincerla in tutti i modi che non sia una pazzia, che con l’uomo invisibile ha trovato davvero la felicità.
Fiamma e Lorella sono due donne diverse. La prima ha scelto la monotonia della vita matrimoniale e, pur non amando più il marito, continua a stare cui lui; la seconda ha cambiato spesso partner, con scarsi risultati ma non perdendo la speranza di trovare il vero amore. In una situazione che diventa sempre più surreale scopriamo, in modo divertente e mai banale, l’elemento che accomuna le due donne: una grande senso di solitudine.
“Il marito invisibile” diviene, così, una profonda riflessione sulla condizione umana che, inevitabilmente, porta lo spettatore e le due donne a fare i conti sui valori persi e quelli da salvare. Se da un lato va in scena il disgregarsi dei rapporti reali, ciò che vince, in questa commedia atipica ma efficace, è un ritorno alla vera amicizia, quella che, in un modo del tutto naturale, ti fa trovare soluzioni impensabili, cercando di scacciare l’amarezza con un sorriso inaspettato e, forse, un po’ incredulo. “Il marito invisibile”, con una scenografia insolita per il teatro, è di sicuro uno spettacolo che sperimenta, indaga ma non giudica, regalando un finale surreale ma profondamente umano.
Barbara Maurano