Il noir comico di Carlo Buccirosso fa il “Tutto esaurito” al De Filippo di Agropoli.
Applaudito e apprezzato dal pubblico il quarto appuntamento della settima stagione teatrale del De Filippo di Agropoli. In scena la commedia “L’erba del vicino è sempre più verde” di e con Carlo Buccirosso. L’attore, regista e sceneggiatore napoletano porta in palcoscenico uno spettacolo completo che unisce la comicità al genere noir, un accostamento che potrebbe sembrare insolito, ma che conquista il pubblico fin da subito. La commedia inizia con il protagonista, Mario Martusciello (Carlo Buccirosso), in evidente stato confusionale, alle prese con un cadavere avvolto in un tappeto e una situazione che si preannuncia complicata da gestire. L’arrivo di un sospettoso fattorino (Fabrizio Miano), dà vita al primo dialogo divertente ma misterioso che porta il pubblico ad appassionarsi alla trama. Questo stato di suspance comica viene accentuata dall’entrata in scena di Rosa (Donatella De Felice), sorella di Mario. Dallo scambio di battute tra i due, inizia a delinearsi l’identik del protagonista: Mario è un uomo insoddisfatto della sua vita, oppresso dalla moglie, dalla sorella e da chiunque faccia parte della sua monotona quotidianità. Unica forma di svago è il suo vicino di casa, Lorenzo (Peppe Maiale), conosciuto da poco, che gli prospetta una vita diversa, accompagnato da Lucia (Elvira Zingone), una strampalata influencer. Ma di chi sarà il cadavere nel tappeto? E perché il vetro della finestra è rotto? Inizia così un viaggio a ritroso per ricostruire gli eventi che hanno portato a un insolito omicidio. Entra in scena anche Margherita (Maria Bolignano) moglie di Mario, accompagnata dalla sorella Teresa, in veste anche di avvocato. Tra finti malori, scenate di gelosie e malintesi, Mario è al centro di una situazione ingarbugliata che porta il pubblico a credere che il cadavere nel tappeto sia della moglie. Ma, come in tutti i noir che si rispettino, la conclusione non è scontata come sembra. Buccirosso dà vita a uno spettacolo maturo, diverso da ciò che siamo abituati a vedere a teatro. Già la scelta di dare inizio alla commedia con l’evento finale, caratterizzato tra l’altro dalla presenza di un cadavere, fa capire al pubblico che non sarà una commedia come le altre. Nell’ “Erba del vicino è sempre più verde” troviamo una scrittura studiata nei minimi particolari, tutti i personaggi hanno una caratterizzazione precisa e riescono a portare avanti, per tutto lo spettacolo, la loro duplice personalità. Ogni gesto può essere un indizio e il regista butta qui e là qualche traccia per dare elementi in più allo spettatore, che, soltanto alla fine, riuscirà a ricostruire l’accaduto, riproponendosi di rivedere lo spettacolo ancora una volta per catturare gli indizi che non aveva compreso. Insonma un lavoro di scrittura certosino in cui anche la scenografia (Gilda Cerullo e Renato Lori) si adegua alle vicende come se fosse il set di un film. Del resto la finestra rotta da un ipotetico gabbiano è un chiaro riferimento a Hitchcock. Ma la particolarità del teatro e, in particolare di questo spettacolo, è riuscire a portare in scena le emozioni e la suspance senza ricorrere agli effetti speciali, tipici del cinema, ma semplicemente utilizzando la scrittura creativa, la bravura degli attori e la comicità innata di Carlo Buccirosso.
Barbara Maurano