Giovedi 17 maggio 2018
ore 20:45
PAOLO MIELI
in
ERA D’OTTOBRE
TEATRO CIVILE – DRAMMATURGIA CONTEMPORANEA
Biglietti da €25,00 a €10,00 disponibili su prenotazione telefonando al numero 324 7879696 o su questo sito alla voce PRENOTA del menu principale.
La grande storia si fa spettacolo. Da Guttuso a Togliatti, da Lenin a Fidel Castro; sono solo alcuni dei protagonisti della lunga cavalcata attraverso un secolo di storia, che il giornalista e storico Paolo Mieli porterà in scena giovedì 17 maggio alle 20:45 al De Filippo di Agropoli, in sostituzione dello spettacolo “O patria mia, Leopardi e l’Italia” di Corrado Augias per la rassegna di Teatro Civile – Drammaturgia Contemporanea (stagione 2017/18), diretta da Pierluigi Iorio. «Era d’ottobre», spettacolo concepito in occasione del centesimo anniversario della Rivoluzione russa (1917-2017), racconta, attraverso ritratti di figure chiave, la storia di una delle più affascinanti e controverse utopie della storia umana: il comunismo. Al centro della scena c’è «I funerali di Togliatti», la enorme tela (4,40 metri per 3,30 con 140 ritratti tutti in bianco e nero, sedici bandiere rosse in primo piano e cinque sullo sfondo) dipinta da Renato Guttuso nell’arco di otto anni, dal 1964 al 1972.
I personaggi
Vi sono ritratti personalità – tra gli altri Lenin, Stalin, Togliatti, Dolores Ibarruri, Ho chi Minh – che hanno dato lustro al movimento comunista, al sindacato, all’intellettualità e al Pci. Ma non tutti. Perché nel racconto pittorico di Guttuso non c’è spazio per figure del calibro di Trotzky, Krusciov, Mao, Fidel Castro, Che Guevara, Solgenitsin, Dubcek? A questo quesito cerca di rispondere Mieli, giornalista di lunga militanza e sempre più divulgatore televisivo di grande successo grazie ai suoi programmi tv, Correva l’anno, La Grande Storia e Italiani.
Il filo comune
Ad ogni personaggio è dedicato un ritratto che va a comporre una galleria di volti, passioni, storie, idee rivoluzionarie: tutti tasselli di un racconto avvincente, spettacolare impreziosito da proiezioni sul grande schermo di video e immagini di repertorio, ma anche attento e rigoroso nella ricostruzione storica che volutamente incrocia la guerra civile spagnola, la Seconda guerra mondiale, la destalinizzazione, i Gulag, il dissenso sovietico, le lotte di liberazione, la rivoluzione cinese e quella cubana, la rivolta d’Ungheria, la primavera di Praga, la guerra di Corea, quella del Vietnam. Un racconto che sul palco prende le mosse dal filmato dei funerali di Togliatti e da alcune sequenze tratte dal film del 1928 “Ottobre” di Sergej Eizenštein per concludersi con la stagione riformatrice di Michail Gorbaciov e con il crollo del muro di Berlino del 1989.